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venerdì 30 settembre 2016

NONOSTANTE TUTTO












Nonostante tutto
Il tempo non è
Mio nemico.
Distrugge
La giovinezza,
questo sì.
La corrode,
la decompone.
Quando sentiamo
Dire
Che il tempo
Tutto corrompe
È la giovinezza che parla.
La vecchiaia
Comunica ancora
Emozioni vere,
per le cose
profondamente amate.
Mi sono sempre
Aggrappato
Alle vecchie cose.
E non mi sono
Mai sbagliato.
Mi nutrono,
mi confortano.
Non si può
Intendere il vecchio
Senza
La sensibilità
Dell’anima.

giovedì 29 settembre 2016

IL VENTO SCUOTE





Il vento scuote
Le vetrate.
Infuria la tempesta.
S’illumina un teatro
Senza pubblico.
Sono un attore
E amo recitare.
Scorre a ritroso
La mia vita.
Mi ritrovo
Nel cortile
Della mia infanzia
E gioco a palla.
Due cani
Si rincorrono
E in mezzo a loro
Gioca
La mia nostalgia.
Crolla il muro bianco.
Rivedo in sogno
Quella nave antica.
Dalla tolda
Scorgo una donna,
ride istericamente
e saluta.
Forse una vendetta
Si è compiuta.

mercoledì 28 settembre 2016












Ieri una nuvola
aveva i capelli al vento,
capelli molto fini e bianchi
di un vecchio.
Ora che il sole
mi sta lasciando,
il vecchio disco
del nostro essere
si va raffreddando
- è solo l'inizio -
diventeremo freddi e argentei
come la luna.
Si ha tanta paura della solitudine,
di vedere
fino in fondo alla coppa.
Penso come contiamo poco,
come tutti contino poco;
com'è rapida
e furiosa la vita,
come tutti nuotino,
a migliaia,
per galleggiare.
I sogni muoiono
già prima del crepuscolo.
Gli anni, invece,
vedranno il mio cipresso

martedì 27 settembre 2016

ALLA LUCE









alla luce
della lampada,
mi appari
e sorridi
strana.
Ma io
le mani
e i capelli ti bacio
e ripeto
il tuo nome
sussurrando.

LE ONDE DEL MARE












Le onde del mare
Si confondono

con l'aria
E ne assumono
La stessa
Impalpabile natura.
I raggi del sole
Dominano sovrani,
creano magiche visioni.
Poi un infuocato tramonto,
poi una notte stellata.
Mi tuffo nella vera notte.
E’ una profonda,
mistica entità.
La notte s’identifica
Con il rosso sangue,
con i suoi ciechi impulsi,
le sue paure.

A SERA SODONO....

A sera s’odono
Urlare i pipistrelli.
Sul prato
Saltano due morelli.
L’acero rosso fruscia.
Al viandante
Appare l’osteriola
Nella via.
Splendido gusto
Han vino novello
E noci.
Splendido:
barcollar ebbro
per il bosco scuro.
Tra i rami neri,
rintocchi di dolore.
Sul viso

Gocciola rugiada.

SEMPRE RITORNI










Sempre ritorni
Tu, malinconia,
dolcezza
dell’anima sola.
Da ultimo bagliore
Un giornod’oro.
Umile si piega
Al dolore
Chi sopporta,
suonante d’armonia
e morbida follia..
Guarda: si fa già sera.
Torna la notte
E un mortale
Si lamenta
E un altro soffre
Con lui..
Rabbrividendo
Sotto le stelle
Dell’autunno.
Ogni anno di più
Si china il capo.

ADDIO










Ancora è presto...
serba il segreto...
e posa lieve sul petto
la tua mano. .
Mi chiedo perchè una
palma di mano posata
sull'anima acquieta il
dolore che non ha fine.
Non so...
Posa leggera, almeno per
un breve momento, la
tua bianca mano su
questo cuore.
Cosa è la vita? Niente.
La sorte? Un cammino
che porta l'anima ove
non vuole.
L'anima? Un sonno.
La vita? L'abbandono
di essere, come le foglie
che in autunno l'occhio
vede ingiallire.

ALBA










Le sei del mattino
Ho aperto
la porta del giorno
Dalle finestre
Ho assaporato
il nuovo azzurro
Le rughe della fronte
sono rimaste
sullo specchio.
Corro di albero
in albero
nel frutteto già vivo
Verrà il tramonto
al di là della notte
mi aspetterà
il sapore di nuove ore.

domenica 25 settembre 2016

SOLITUDINE DI UN VOLTO










Solitudine
di un volto,
come
un passero sperduto
tra infuocata sabbia,
tra smorfie
di vecchie pietre,
tra passi sconosciuti
digrigna il giorno.
E il silenzio
dello sguardo spoglio
trova madre
nel pensiero.

PORTAMI LONTANO










Portami lontano
in sogno,
o rumore del mare.
Un vago malessere
venga ad estraniarmi
dalla coscienza
del momento
che fluttua
sul mio pensiero.
Il sogno è la vita

A ME NON E' CARO












A me non è caro

L’eremo colle,        

ma un agio

in cui vivere la vita

di un momento.

Ora accendo

Una candela.

Voglio luce

Ma non troppa.

Devo rivedere

Le mie ombre

Che non danno tregua.

Sono curiose,

vogliono sapere.

Quella fioca luce
Deve bastare
Per vedere
Quegli occhi.
Vorrei dell’altro
Ma prima
Mi libererò
Del pensiero.

venerdì 23 settembre 2016

DEI BACI LA PAZIENZA










Dei baci
la pazienza
è più profonda
dell'ansia
e del furore.
Ora che
per averti
posso aspettare
giorni, sere
e notti,
quel che di te
è in me.
e di te in me
non ha
più limiti nè frontiere.

OCCHI NEGLI OCCHI








Occhi negli occhi,
sorriso nel sorriso
semplicemente
esserci,
liberi dal dì
tiranno.
I silenzi
Ci ascoltano,
quando
riusciremo
a ritrovarci
insieme
in questa vita.

LA MENTE FUGGE










La mente fugge
Come l’ora.
Mi vuole
Un’altra età.
Ho bisogno
Dell’amore
Come al mare
Serve l’onda.
E’ un vuoto
Da colmare.
Disperdo
La vita
A ogni folata
Di brezza.
Mi vesto di nero,
indosso la poesia
per frenare
il mio impeto.

COME LE GIUGGIOLE









Come le giuggiole
Che imbruniscono
Sugli alberi
E si spogliano
Senza imbarazzo,
noi umani
l’imbarazzo
lo abbiamo
cucito addosso
Abbiamo
Troppa roba addosso.
Bastano le ciglia
E un ciuffo di capelli
Per aria.
Se balli nuda
Ti amo ancora di più,
per quell’attimo
nudo e puro.
Adesso però…
Spogliati.

domenica 18 settembre 2016

L'ANIMA E' STREMATA








L’anima è stremata,
confusa.
Immensa noia
È la resa.
Mi sovviene il passo
Del Leopardi:
“Or passerai
Per sempre,
stanco mio cor….”
Svanita è
Ogni illusione.
Sono un corpo estraneo.
Uno sfogo prosaico,
una ferita aperta.
Senso di solitudine
E isolamento
Mi rendono stanco…
Tanto stanco.

A VOLTE SUCCEDE








A volte succede che certe persone ti riappaiono davanti,
persone che avevi cancellato,
obliato.
Il tuo era stato un gesto assoluto,
definitivo,
e la mente si era uniformata cancellandone il nome,
come per dire l'identità.
Loro non sanno che in parte non sono esistiti,
ma lo stesso si sono ribellati.
Questa loro ribellione vanifica il tuo gesto,
la tua decisione,
e così capisci che non sei dio.

IL CUORE E' STANCO DI VAGARE








Il cuore è stanco
Di vagare,
di emozionarmi.
I ricordi
Mi distruggono.
Se non riesci a soffrire
Non potrai aprire
Il nuovo capitolo
Della tua vita.
Nel libro richiami
Non ve ne sono più,
le note a piè di pagina
sono esaurite.
Voglio ritornare
A una poesia pura,
non referenziale,
ma a una poesia
cosciente
che rispecchi
il mio stato
di animale intellettuale.
E tanta malinconia
Senza la quale
La mia penna
È arida.
Rimane l’amore
Per il bello,
la grande passioni
per i pindarici voli.
E non smetterò mai
Di sognare.
La mia sensibilità
Mi salverà.
Ho conosciuto
Un uomo
Molto malato,
perdutamente
innamorato
della sua donna.
Non era più lui,
e parlava a vanvera
e piangeva.
Lacrime di commozione.
In quel momento capìì
Che stava amando.

venerdì 16 settembre 2016

LA VERITA' DEGLI OCCHI










    .
    Il tempo
    si ramifica in noi.
    Ci colloca
    in luoghi del cuore.
    Ci rispecchiamo
    nella verità degli occhi
    e ci stupiamo.
    Le parole sgorgano così
    come anelli magici,
    s'intrecciano nell'aria,
    formano corolle di sogni
    e sfumano in cielo.
    Strade costruite
    su palafitte di nuvole,
    l'eco del nostro esistere
    rimbalza
    sulle pareti dell'eterno.
    Ci restituisce
    onde d'emozioni
    che per sempre
    ci nutriranno.

S'AVVICINA LENTAMENTE









S’avvicina lentamente
Con studiati passi
Per non disturbarmi.
O mia dea
Mi hai liberato del fardello
Che mi teneva imprigionato,
l’hai sepolto sotto la neve,
per la purificazione.
Hai attenuato l’angoscia,
alla malinconia del crepuscolo.
Hai tolto il gelo
Dal mio povero cuore.
Invocai il tuo aiuto,
hai asciugato le lacrime
come una mamma affettuosa.
In questo interminabile inverno
Mi hai fatto rivivere.