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martedì 19 gennaio 2016

MI SENTO RULLARE


       

Mi sento rullare in petto un cuore
di Titano, come i Miti che imperavano
sull'orbe selvaggio quando vulcani
roventi e l'Oceano ancora fumoso
per interni focolai ammorbavano l'aria.
Rosseggia l'aurora ai primordi del
Mito, anticipando leggi civili e esatta
ragione.

Imbraccio la mia cetra e con il corpo

affondato nell'erba molle, uno stelo
di papavero fra i denti, adoro le calme
del cielo che irradia calore e mi faccio
poeta....
Un fuoco prepotente e superbo mi invade;
non so dove io finisco, la mia pelle, la mia
mente e dove inizia il resto del cosmo,
della Natura, quel tutto.
ll Sole invade le arterie e una metamorfosi
è in atto.
Un mutamento, un dinamismo vitale, gioia!
I miei denti e mani predano ancora ogni
frutto, ogni realtà bella che si possa toccare.
La mia poesia è un pulviscolo di momenti
d'oro, di sprazzi assolati, di note sospese
e trafitte come farfalle e chiamo tutte le anime
alla festa.
Il mio paesaggio è uno stato d'animo, mi
incanta il simbolo, con il suo linguaggio di
sogno. Mi lascio permeare dalla favola.
Tutto è favola; è la felicità che ha la
Natura per culla e il Mito per colonna sonora.
Sento la poesia come un santuario e io,
da povero novizio, non posso che inginocchiarmi
davanti a una grandezza amica.


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