Ti donai
il mio essere umano,
le risate, le lacrine...
Facesti di me
terra umida,
ricca di umori;
tracciasti solchi
col tuo vomere.
Mi prendesti per mano
con la leggerezza della poesia.
Subii la vita.
Avrei dovuto prenderla a calci
o abbracciarla.
Piansi non di gioia,
non sorrisi nella tristezza.
Rovistai nel cassetto dei sogni
...vuoto.
Vivi - mi dicesti -,
dipingi il tuo pensiero.
Solo indecifrabili segni
nel foglio dell'anima.
Provai a camminare
con le mani a terra
e i piedi all'aria...
Crollai.
Ti prego,
rendimi il mio essere
affinchè possa partire!
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