Scorrere lento
di ore
intrise di
versi e di sogni
come monotono
infrangersi d'onde
che sciabordano
in un mare tempestoso.
Rotolano i miei
versi
di dolore in
dolore
come foglie sbattute
dal vento
in cerca di strade
tra campi deserti.
Sono una cosa
tra cose
in un labirinto
di silenzi.
Oltre i confini
dei miei occhi
l'orizzonte
tace.
Afferro la mia
anima
Perché non si
spezzi.
Gianni Gualmini
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